Collaborare non ha età.
La collaborazione tra generazioni è essenziale per il successo organizzativo, poiché unisce diverse esperienze e prospettive, promuovendo innovazione e coesione. Come fare ?
In questa newsletter trovi …
Questo numero è un invito a esplorare come la collaborazione intergenerazionale possa trasformare le sfide in opportunità. Attraverso riflessioni personali, strategie innovative e casi di successo da tutto il mondo, scopriremo insieme come abbattere le barriere dell'età e costruire un futuro lavorativo più inclusivo e prospero per tutti.
Che tu sia all'inizio del tuo percorso professionale o abbia già attraversato numerosi capitoli, troverai spunti utili per navigare nel panorama in continua evoluzione del lavoro moderno.
La doppia carriera: riflessioni su una nuova partenza a 60 anni
Esplorazione personale sull'importanza di reinventarsi professionalmente dopo i sessant'anni.
Gentelligence: strategie per valorizzare la diversità generazionale
Analisi del concetto di "Gentelligence" e dei quattro principi chiave proposti da Megan Gerhardt per promuovere la collaborazione intergenerazionale sul posto di lavoro e un suo video ( anche riassunto )
Collaborazione intergenerazionale: esempi di successo da aziende globali
Presentazione di casi concreti di aziende in diversi paesi che hanno implementato strategie efficaci per armonizzare diverse generazioni
Buona lettura.
E se pensi che siano temi che qualcuno può trovare utili … condividila.:)
A proposito di collaborazione. Iscrizioni aperte. In arrivo a febbraio:)
"Collaborare in azienda non ha età".
"Il segreto di una vita lunga è la doppia carriera.
Una fino a circa sessant'anni, poi un'altra per i successivi trent'anni."
Lo diceva David Ogilvy. Uno in gamba.
Oggi compio 60 anni.
Mai avrei pensato di scrivere queste parole, eppure eccomi qui.
Mi preoccupo un po' perche come scriveva un mio idolo, Bob Dylan:
"Non fidarti di nessuno sopra i 30 anni".
Beh, io ho appena raddoppiato quella cifra e lui ora ne ha 83.
Come la mettiamo?
Rimettiamoci la maglia Mister Tamburino, direi.
Invecchiare è un processo brutalmente onesto.
L'energia cambia, la memoria gioca a nascondino, e il mondo corre sempre più veloce.
Ma fermarsi? Non credo sia un'opzione.
Perlomeno per me. Perlomeno però ora.
La verità sulla doppia carriera dopo i 60:
Quello che perdi:
La resistenza fisica di una volta.
La pazienza per le riunioni inutili.
La voglia di sorridere a chi non lo merita.
Un sacco di altre bellissime cose.
Quello che guadagni:
Zero pressione di dover impressionare qualcuno.
L'esperienza per riconoscere le vere opportunità.
Il coraggio di mandare a quel paese ciò che non serve.
Un sacco altre utilissime cose.
La seconda carriera non è un hobby per passare il tempo.
È una necessità: mentale e per molti economica.
La buona notizia? Hai l'esperienza per capire cosa funziona davvero e cosa è solo fumo.
Non devi più rincorrere ogni tendenza o perdere tempo con strategie elaborate. Vai dritto al punto.
E allora eccoci qui, a sessant'anni, come surfisti che invece di ritirarsi quando le onde si fanno più alte, remano più forte verso il largo.
Perché il tempo non è una linea retta che va consumandosi, ma una spirale che si espande.
Ogni giro è più ampio del precedente, porta con sé più possibilità, più spazio per reinventarsi.
Non è questione di resistere o sopravvivere.
È questione di vivere con più intensità, proprio perché ora sappiamo quanto vale ogni singolo momento.
La stanchezza? È il prezzo dell'essere ancora in gioco, il biglietto d'ingresso per le prossime avventure.
Quindi oggi, incrociando le dita, non brindo ai ricordi, ma alle pagine ancora da scrivere.
Non al traguardo dei sessanta, ma alla linea di partenza dei prossimi trenta.
Chi altro tra voi, a cui va la mia riconoscenza e gratitudine per farmi sentire in compagnia, sente che il meglio deve ancora venire?
Buona giornata e grazie per i regali che ogni giorno mi fate.
Sebastiano
"Gentelligence: Strategie innovative per valorizzare la diversità generazionale e promuovere la collaborazione intergenerazionale sul posto di lavoro".
Megan Gerhardt, professoressa di Management e Leadership presso la Farmer School of Business della Miami University, ha coniato il termine "Gentelligence" per descrivere la capacità di apprezzare e sfruttare le intuizioni delle diverse generazioni al fine di risolvere problemi e creare opportunità.
In un'intervista, la Gerhardt ha condiviso le sue esperienze personali che l'hanno portata a sviluppare questo concetto. Ha iniziato la sua carriera accademica a 26 anni, trovandosi più vicina per età ai suoi studenti che ai colleghi.
Questa posizione le ha permesso di apprendere sia dai più giovani che dai più anziani, rendendola consapevole del valore della diversità generazionale. Ha osservato che ogni generazione sviluppa competenze e prospettive uniche, plasmate dalle esperienze formative del proprio tempo.
Megan Gerhardt sottolinea che, nonostante la presenza di cinque generazioni nel mondo del lavoro odierno, solo il 6% delle organizzazioni ritiene che i propri leader siano adeguatamente preparati a gestire questa diversità.
Il concetto di intelligenza generazionale ( Gentelligence) si basa sull'importanza della diversità di pensiero tra generazioni diverse, sottolineando come le esperienze e le prospettive uniche di ogni gruppo di età possano arricchire la collaborazione e l'apprendimento reciproco.
Il messaggio principale è un invito a comprendere e adattare il proprio punto di vista, riconoscendo le differenze culturali e generazionali per creare un dialogo costruttivo. L'intelligenza generazionale permette di bilanciare il rispetto per le tradizioni con la spinta innovativa delle nuove idee, promuovendo una collaborazione arricchita dalla diversità.
"Gentelligence: The Revolutionary Approach to Leading an Intergenerational Workforce", è un libro del 2021 ma nonostante questo credo abbia conservato tanto di buono.
Offre una bussola per navigare attraverso le dinamiche intergenerazionali, proponendo un approccio che trasforma le differenze generazionali in un potente motore di crescita e innovazione.
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1. Identificare le assunzioni
Spesso, senza rendercene conto, portiamo con noi pregiudizi legati all'età. Questi bias influenzano le nostre interazioni e possono creare barriere invisibili. Il primo passo è riconoscerli e metterli in discussione. Chiediamoci: quali supposizioni sto facendo riguardo ai miei colleghi più giovani o più anziani? Solo attraverso questa auto-riflessione possiamo promuovere una cultura inclusiva e aperta.
2. Modificare la prospettiva
Ogni generazione è plasmata da esperienze uniche. Adottare un approccio di curiosità verso queste differenze ci permette di comprendere le motivazioni altrui. Invece di giudicare rapidamente, fermiamoci a considerare: cosa ha influenzato questo punto di vista? Questo cambio di prospettiva facilita la comprensione reciproca e riduce le tensioni.
3. Costruire fiducia
Un ambiente di lavoro psicologicamente sicuro è fondamentale. Tutti, indipendentemente dall'età, dovrebbero sentirsi liberi di esprimere idee e chiedere supporto senza timore di giudizi. La fiducia reciproca non nasce da sola; va coltivata attraverso ascolto attivo, empatia e rispetto.
4. Espandere le opportunità
La vera forza risiede nella collaborazione. Promuovere l'apprendimento reciproco tra generazioni crea soluzioni innovative che soddisfano le esigenze di tutti. Chiediamoci: come possiamo combinare le nostre diverse competenze per raggiungere obiettivi comuni? Questo approccio genera situazioni vantaggiose per tutti, valorizzando ogni contributo.
Abbracciare la "Gentelligence" significa riconoscere che ogni generazione porta con sé un valore unico. Implementando queste pratiche, non solo miglioriamo l'armonia sul posto di lavoro, ma trasformiamo le differenze in un vantaggio competitivo, alimentando innovazione e successo condiviso.
Inoltre vi risparmio la fatica di cercare e vi propongo questo interessante video dell’autrice in questione.
Per chi ha fretta ecco un riassunto del video sul concetto di Gentelligence: collaborazione intergenerazionale
Potenziale delle generazioni
Le differenze generazionali possono portare a soluzioni innovative, combinando strategie diverse per affrontare problemi complessi.
Tuttavia, senza una strategia chiara, queste differenze possono causare conflitti e incomprensioni.
Necessità di una strategia
La "Gentelligence" si basa su principi di gestione interculturale e inclusione, applicati alle differenze di età.
È stata recentemente trattata come tema centrale nella Harvard Business Review, evidenziando il suo impatto.
Pratiche fondamentali della Gentelligence
Identificare le assunzioni:
Riconoscere i pregiudizi impliciti che influenzano il modo in cui percepiamo le altre generazioni.
Regolare la prospettiva ("Adjust the lens"):
Adottare una mentalità simile a quella che si ha viaggiando in nuove culture: lavorare per evitare incomprensioni e comprendere punti di vista diversi.
Costruire fiducia:
Creare un ambiente di sicurezza psicologica in cui ogni membro del team, indipendentemente dall'età, si senta a suo agio nel condividere idee e chiedere aiuto.
Espandere le opportunità ("Expand the pie"):
Superare la falsa competizione generazionale, concentrandosi su una missione comune e sfruttando strategie diverse per raggiungere obiettivi condivisi.
Insomma, la Gentelligence promuove un approccio collaborativo che valorizza le differenze generazionali come risorsa. Con pratiche mirate, è possibile trasformare le sfide in opportunità, creando un ambiente lavorativo più inclusivo ed efficace.
Adesso non si può piu dire che non si sa:)
Collaborazione Intergenerazionale: esempi da aziende di successo
La collaborazione intergenerazionale è una leva strategica per le aziende che vogliono coniugare innovazione e produttività. Diverse organizzazioni, sia in Italia che all’estero, hanno adottato pratiche mirate per armonizzare le differenze tra generazioni, migliorando l’inclusività e i risultati aziendali. Vediamo alcuni esempi emblematici.
1. Eni: Promuovere l'inclusione generazionale
Eni, multinazionale italiana del settore energetico, opera in 69 Paesi con oltre 30.000 dipendenti. L’azienda è impegnata in tutte le fasi della filiera energetica, dalla produzione di risorse naturali alla vendita di prodotti e servizi.
Iniziative:
Programmi di ascolto e collaborazione reciproca: Sul sito di Ravenna, Eni ha avviato iniziative per ridurre le distanze tra generazioni. Questi programmi incentivano il dialogo e migliorano la conoscenza reciproca, creando un ambiente di lavoro inclusivo e coeso. ( https://www.eni.com/it-IT/visione/persone-e-partnership/diversity-inclusion.html )
Nota critica : Eni è stata accusata da alcuni osservatori di praticare il "greenwashing" in merito ad alcune sue politiche di sostenibilità (Legambiente, Greenpeace). Non che questo implichi alcunché visto che stiamo parlando d’altro ma ritenevo bene farlo notare, visto la grande attenzione che molti pongono sul tema della coerenza.
2. TecAlliance: Valorizzare la diversità generazionale
TecAlliance, azienda tedesca che fornisce dati e soluzioni digitali per l'aftermarket automobilistico globale, ha un approccio mirato alla gestione della diversità generazionale. Con dipendenti di quattro generazioni diverse, TecAlliance ha implementato strategie per favorire il dialogo e la condivisione di competenze. https://www.tecalliance.net/it/team-multigenerazionali-e-successo/?utm_source=chatgpt.com
Iniziative:
Dialogo aperto e condivisione di conoscenze: L’azienda riconosce la diversità generazionale come una risorsa strategica, combinando esperienza e competenze fresche per stimolare innovazione e migliorare le performance.
3. Loccioni: Innovazione attraverso la generazione di valore
Loccioni, realtà italiana nota per la sua attenzione all’innovazione e alla sostenibilità, ha adottato un approccio sistematico alla collaborazione tra generazioni.
Iniziative:
Mentoring bidirezionale: Scambio di competenze tra senior e junior.
Team intergenerazionali: Squadre miste per affrontare sfide complesse e sviluppare progetti innovativi.
Formazione continua: Percorsi personalizzati per mantenere aggiornate tutte le fasce d’età.
Collaborazione con scuole e università: Coinvolgimento delle nuove generazioni nei progetti aziendali per trasferire conoscenze ed esplorare nuove idee.
4. Luxottica: La visione della collaborazione
Luxottica, leader globale nel settore dell’occhialeria, ha sviluppato da molti anni strategie per favorire l’integrazione generazionale nei processi aziendali.
https://www.esodo.info/primo-piano/luxottica-limpegno-sociale/?utm_source=chatgpt.com
Iniziative:
Onboarding intergenerazionale: Senior coinvolti nell’affiancamento ai nuovi assunti.
Formazione per soft skills: Corsi su competenze relazionali per migliorare l’interazione tra generazioni.
Progetti di innovazione partecipata: Coinvolgimento di dipendenti di tutte le età nello sviluppo di processi e prodotti.
Spazi di lavoro condivisi: Aree che stimolano il dialogo spontaneo tra colleghi.
5. Gruppo Hera: Sostenibilità delle relazioni
Gruppo Hera, una delle principali multiutility italiane, promuove la sostenibilità e la collaborazione intergenerazionale attraverso iniziative di inclusione.
https://divercitymag.it/gruppo-hera-oltre-10-anni-di-diversity/?utm_source=chatgpt.com
Iniziative:
Workshops di diversity management: Incontri per valorizzare le differenze generazionali e culturali.
Coinvolgimento attivo: Sondaggi e focus group per comprendere le esigenze di tutte le generazioni.
Progetti di riqualificazione del territorio: Collaborazione tra senior e junior su iniziative sociali e ambientali.
Welfare personalizzato: Servizi flessibili per rispondere alle esigenze di dipendenti di diverse età.
Questi esempi mostrano come la collaborazione intergenerazionale non sia solo una sfida, ma anche un'opportunità per le aziende che vogliono crescere in modo sostenibile e innovativo. Ogni azienda può trarre ispirazione da queste esperienze per costruire un ambiente di lavoro più inclusivo e produttivo. Poi va sistemata in base alle singole situazioni. Da fare ce n’è insomma ma i benefici sono tangibili.
Amiche ed amici, siamo davvero tanti.
Non credevo che fosse così forte l’interesse per queste tematiche ma i tempi sono in fermento e riscoprire i legami tra umani diventa sempre più importante.
Voglio esprimere la mia gratitudine per avermi accompagnato fin qui.
La vostra presenza e il vostro sostegno sono fondamentali nel percorso condiviso verso la propria e singolare Grande Differenza.
La vostra fiducia mi ispira ogni giorno a proseguire questo viaggio con passione e dedizione.
Grazie di cuore per essere parte integrante di questa avventura.
Sempre in viaggio per fare la nostra Grande Differenza.
Grazie
Sebastiano
Qualsiasi feedback è apprezzato. Se poi hai letto il mio ultimo libro “Lavorare è collaborare” e ti va di lasciare una recensione su Amazon basta cliccare qui.
"Penso che l'età sia una malattia culturale; non una malattia personale".
Frances McDormand
E' bellissima la condizione per la quale hai più da dare che da ricevere.
Alcuni, quelli bravi, ci arrivano in età giovanile; ti può capitare di arrivarci dopo aver accumulato tanta esperienza, va bene ugualmente, l'importante e sarà godere di questa condizione condividendola.
... confesso di essere un po di parte, anzi tanto :)