A livello di collaborazione d’ufficio, essendo la più anziana in servizio mi sento isolata, i giovani collaborano tra di loro; la mia esperienza è come non contasse, dato che loro sono più smart (input aziendale ) e io una senior o gold, insomma rappresento il vecchio. Sono Rsu,Rsl ma le cose non me le dicono hanno paura che li metta contro l’azienda, fanno da soli con rapporto diretto con il quadro e i sottoposti. Con me si lamentano brontolano ma poi si piegano con reverenza, offrendosi volontari a tutto pur di compiacere.
Io dal canto mio adesso osservo non dico più nulla e riferisco al mio referente.
In più, sembra che mi isolino anche a livello di rapporti interpersonali; fanno cose insieme e io vengo a saperle dopo senza comprendermi e altre cose. Da parte mia sicuramente farò degli errori e in linea di massima so anche quali ma come scusarsi sentendosi non inclusa? Il gap generazionale c’è non lo nego.
Non è più solo un tema aziendale ( e poi, alla fine, ci interessa davvero non essere soli in azienda?) Il problema inizia ad essere sociale e vedo iniziare a costruirsi società parallele, co-housing e community di pratica. Forse una piccola rivoluzione intestina qualcuno la sta già facendo.
Sì, la mia sensazione è che anche in questo caso le posizioni si siano radicalizzando.chi abbraccia la possibilità e che invece si ritira in un sdegnoso isolamento. Per quanto mi riguarda il tentativo e di resistere alla tentazione avenintiniana. Finché posso .
A livello di collaborazione d’ufficio, essendo la più anziana in servizio mi sento isolata, i giovani collaborano tra di loro; la mia esperienza è come non contasse, dato che loro sono più smart (input aziendale ) e io una senior o gold, insomma rappresento il vecchio. Sono Rsu,Rsl ma le cose non me le dicono hanno paura che li metta contro l’azienda, fanno da soli con rapporto diretto con il quadro e i sottoposti. Con me si lamentano brontolano ma poi si piegano con reverenza, offrendosi volontari a tutto pur di compiacere.
Io dal canto mio adesso osservo non dico più nulla e riferisco al mio referente.
In più, sembra che mi isolino anche a livello di rapporti interpersonali; fanno cose insieme e io vengo a saperle dopo senza comprendermi e altre cose. Da parte mia sicuramente farò degli errori e in linea di massima so anche quali ma come scusarsi sentendosi non inclusa? Il gap generazionale c’è non lo nego.
Ecco la mia riflessione mattutina.
Capisco. E mi spiace. Non so se questa riflessione può servire : https://www.linkedin.com/posts/sebastiano-zanolli_lavorareaeycollaborare-activity-7302923332146896896-AMDr?utm_source=share&utm_medium=member_ios&rcm=ACoAAAAB238Br4xeB_dasaBYViC0ZDyR5uwUExg
Grazie, intanto per la risposta e soprattutto per il link. Buona giornata
Non è più solo un tema aziendale ( e poi, alla fine, ci interessa davvero non essere soli in azienda?) Il problema inizia ad essere sociale e vedo iniziare a costruirsi società parallele, co-housing e community di pratica. Forse una piccola rivoluzione intestina qualcuno la sta già facendo.
Sì, la mia sensazione è che anche in questo caso le posizioni si siano radicalizzando.chi abbraccia la possibilità e che invece si ritira in un sdegnoso isolamento. Per quanto mi riguarda il tentativo e di resistere alla tentazione avenintiniana. Finché posso .